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Ctenofori: Boroe Ovata

Nome: Beroe ovata

Classe: Nudi
Ordine: Beroidi
Famiglia: Beroidae





Caratteristiche:
Questi strani organismi sono i Ctenofori di tipo Beroe, animali trasparenti e gelatinosi formati quasi interamente di acqua che vivono dalla superficie fino migliaia di metri di profondità; sono prevalentemente planctonici e sono privi di tentacoli, perciò sono classificati come Nudi. Il loro corpo è a forma di sacco, che si allarga in una bocca ampia, capace di ingoiare prede di dimensione relativamente grandi. Nel Mediterraneo vivolo 2 specie del genetre Beroe e sono tutte luminescenti.
Sono ermafroditi come tutti i Ctenofori e quindi durante il periodo riproduttivo producono e rilasciano nell'acqua uova e sperma.
Vengono facilmente scambiati per meduse anche se non lo sono. Infatti non possiedono cellule urticanti.

Ctenofori: Ctenoforo di Leidy

Nome: Mnemiopsis leidyi

Classe: Tentacolati
Ordine: Lobata
Famiglia: Bolinopsidae





Caratteristiche:
Questo strano organismo planctonico, trasparente e gelatinoso, è formato quasi esclusivamente di acqua. Una volta era considerato affine agli cnidari e era compreso nel gruppo dei celenterati. Differisce però dai quest'ultimi perchè invece delle tipiche cellule urticanti presenti negli cnidari, tutti i ctenofori hanno cellule adesive dette colloblasti, utili per la cattura delle prede. Presentano anche un paio di lunghi tentacoli, spesso retrattili in tasche. Ecco perchè fanno parte dei  
tentacolati. Oltre ai colloblasti, presentano strutture locomotorie formate da file di pettini chiamate Cteni.
Lo Mnemiopsis leidyi è originario delle coste atlaniche, ma è stato introdotto erroneamente prima nel Mar Nero e poi nel Mar Mediterraneo tramite le acque di zavorra delle navi.
Grazie alla mancanza di predatori si è enormemente riprodotto, e dato che si nutre soprattutto di uova e larve di pesci è considerato un pericolo per le specie ittiche.
Viene facilmente scambiato per medusa anche se non lo è. Infatti non possiede tentacoli urticanti.
Come tutti i Ctenofori è ermafrodita, quindi durante il periodo riproduttivo produce uova e sperma assieme che rilascia nell'acqua.


 

Ctenofori: Leucothea multicornis

Nome: Leucothea multicornis

Classe: Tentacolati
Ordine: Lobata
Famiglia: Leucotheidae





Caratteristiche:
Organismi tipicamente pelagici dal corpo delicato composto al 99% d'acqua ma è capace di rigenerare molto velocemente le parti danneggiate o perdute.
Presentano sul corpo delle costole, lungo le quali sono distribuite 8 serie di ciglia disposte a pettine che usano per muoversi facendole vibrare.
Una volta erano considerati affini agli cnidari e erano compresi nel gruppo dei celenterati. Differiscono però dai quest'ultimi perchè invece delle tipiche cellule urticanti presenti negli cnidari, tutti i ctenofori hanno cellule adesive dette colloblasti, utili per la cattura delle prede. Presentano anche un paio di lunghi tentacoli, spesso retrattili in tasche. Ecco perchè fanno parte dei
tentacolati.
Si nutre principalmente di piccoli organismi dello zooplancton filtrando l'acqua.
Viene facilmente scambiato per medusa anche se non lo è. Infatti non possiede tentacoli urticanti.
Come tutti i Ctenofori è ermafrodita, quindi durante il periodo riproduttivo produce uova e sperma assieme che rilascia nell'acqua.




Protozoi: Collozoum

Nome: Collozoum

Classe: Radiolari
Ordine: Spumellaria

Famiglia: Sphaerozoidae




Caratteristiche:
Questo strano organismo planctonico è un protozoo di grosse dimensioni che vaga spinto dalle correnti.
E' normalmente di forma sferica, ma lo si può incontrare anche di forma allungata. Sono lunghi solamente qualche millimetro.
I Radiolari si nutrono di plancton animale e vegetale e, in assenza di cibo, possono sopravvivere grazie alla fotosintesi di alcune alghe microscopiche che vivono nel loro corpo.
L'involucro dei Radiolari è formato di siliceo, che riveste un ruolo importante nella formazione dei sedimenti marini. Infatti i loro corpi, depositandosi sui fondali,  in tempi molto lunghi hanno dato origine anche a formazioni rocciose; i loro gusci infatti sono soprattutto silicei e quindi ben conservabili.